Il ramen

Premessa 1: il ramen è una grana.
Premessa 2: non sono un esperto e probabilmente non lo dovrei definire neanche ramen, ma almeno ci capiamo sull'idea che c'è dietro.

Per me è una cazzo di zuppa che richiede ore di lavoro, marinature, cotture e lavorazioni estremamente diverse. Però è maledettamente buono.
Racchiude in se tutto, se fatto bene è completo e armonico: con un solo piatto tocchi tutte le percezioni e scopri l'umami.

RESEARCH YOUR UMAMI scandiva tuonante quel cuoco ebreo simpatico su Netflix.

Ma veniamo alla sostanza

Il Brodo:
di pollo, leggermente salato , fatto con le verdure precedentemente brasate. Schiumato e poi filtrato.

Le uova:
di anatra, bollite 6 minuti, raffreddate, sgusciate e messe a marinare 24 ore in acqua, salsa di soia, zenzero e miele.

La ciccia:
coppa di maiale, passata in piastra coi germogli di soia e le ventordici tipologie funghetti comprati secchi a chinatown a Milano e reidratati.

La verdura:
Spinaci, sbollentati e saltati.

I noodle:
semplici: acqua, sale e farina tirati finissimi a tagliatella.

Per concludere ci aggiungi tutto quello che ti passa per la testa che possa sembrare orientaleggiante.
Unica attenzione necessaria: mai fare il ramen se non sei abbastanza in confidenza con gli ospiti. Siamo occidentali e non apprezziamo troppi risucchi a tavola.

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