Il ragù antico



Quando ti trovi a cucinare fuori dalla tua cucina è sempre un casino: non ha “le misure”, non trovi le cose e manca quasi sempre quell’attrezzo necessario per la ricetta che stai per andare a fare.
Per questo motivo ho da qualche anno elaborato una ricetta che sarei in grado di riprodurre praticamente in ogni occasione senza troppe difficoltà: i maltagliati al ragù antico.
Fare il maltagliato è semplicissimo: una superficie liscia, farina e uova, un mattarello e un coltello. Ingredienti e strumenti che puoi reperire praticamente ovunque.
Il ragù antico non è da meno: carne e verdure battute al coltello, lo stesso di prima, rosolate in padella con un filo di olio e sfumate con del vino bianco. Se disponibili del rosmarino e della salvia per profumare, alla peggio basta del pepe macinato all’ultimo.
Scolati al dente i maltagliati li si manteca nel sugo aggiungendo acqua di cottura carica di amido, per legare il tutto.
Ed ecco fatto: pochi minuti e una ricetta, semplice ma particolare, è pronta.
Ricapitolando: siamo a casa di amici o di chicchessia e ci hanno chiesto di cucinare qualche cosa, improvvisiamo questo piatto e facciamo già bella figura ma cristosantoiddio saremo pur Cinghiali ma Gourmand! E allora, mentre cuciniamo, raccontiamo la genesi del piatto: raccontiamo che l’ispirazione arriva dalla ricetta dell’Artusi, ma che è stato solo il punto di partenza per tornare ancora più indietro, raccontiamo che è un piatto povero, fatto con quello che si poteva trovare in qualsiasi aia nel Medioevo.
La pasta all’uovo grossolana, della carne di gallina o di quel che c’era battuta al coltello, senza i moderni tritacarne, rigorosamente senza il pomodoro che arriverà in futuro dall’America.
Raccontiamo che non stiamo adattando al contesto una ricetta, abbiamo una ricetta perfetta anche per qual contesto.

Commenti