Sono il feticcio di tutti noi. Sono il nostro feticcio da prima che scoprissimo cos'è un feticcio. Sono le patate fritte.
Se "fritta è buona anche una scarpa" le patate sono una delle massime espressioni di questa tecnica pazzesca.
Il motivo principale è che sono un alimento povero e sempre facilmente reperibile, se lavorate correttamente, regalano al palato contrasti di consistenze e di sapori unici e abbinate ad una buona salsa possono quasi essere considerati una portata.
Al contrario, se fatte male sono una porcheria di proporzioni epiche, troppo sapide, fredde, mollicce o troppo unte sono in grado di rovinarti l'umore per tutta la giornata. Dopo i trent'anni sono paragonabili alle musate contro i mulini a vento del prode Don Chisciotte.
Dal punto di vista nutrizionale... Va bé... Fanculo per una volta il punto di vista nutrizionale, lode alla scarpinata riparatoria in montagna.
Chiunque ha dei ricordi gastronomici con protagoniste le patate fritte, che siano le prime mangiate al fast food, quelle nel sacchetto da bimbo o, come nel mio caso, quelle "del burro" appena raccolte e spadellate dalla nonna, rimangiare quelle patate scatena sempre un'emozione che Proust spostati proprio...
Quelle di cui parlo oggi sono patate a pasta gialla novelle, dall'orto di papà.
Prima cosa la buccia: non sia mai che la si toglie. Va ben lavata e lasciata a regalare uno splendido gioco di consistenze.
Si procede a tagliarle grossolanamente i pezzi quanto più uguali, e a buttarli in acqua in bollore vivace per 10/15 minuti. Sbollentare le patate non serve solo a rendere omogenea la cottura ma fa si che scolate dall'acqua e immerse immediatamente nell'olio a 170°C non ne abbassino troppo la temperatura e inizino subito a fare quella bella crosticina esterna.
Quest'operazione è cruciale: si deve riuscire a eliminare benissimo l'acqua dalle patate ma essere abbastanza veloci da non raffreddarle. Se siamo lenti vanifichiamo il beneficio della bollitura, se non le scoliamo bene finiamo in pronto soccorso.
Nell'olio si possono aggiungere secondo il proprio gusto, un paio di minuti prima delle patate, due spicchi di aglio e un ramo di rosmarino a profumare.
Se facciamo tutto correttamente il risultato è una patata croccante fuori, con la buccia che inizia a staccarsi e accompagna come una fosse cialda, e morbide e umide all'interno.
Una volta fritte vanno subito servite accompagnandole con salse, erbe aromatiche tritate o, come piace a me, semplicemente con dei fiocchi di sale.
Vanno mangiate con la stessa ingordigia di quando eravamo piccoli perché se no... si freddano!
Commenti
Posta un commento